
Ci sono molti modi per farsi del male, anche a pesca. Lo sanno bene i fisherman che inseguono catture record in tutti i mari del mondo.
Ritrovarsi per tre ore attaccato a una canna da 8’6” con un’impugnatura troppo lunga e una cintura da combattimento disegnata per guerre lampo, arriva a produrre sensazioni indescrivibili e dolorini appena fastidiosi. Niente che un’iniezione da cavallo di Voltaren e tre giorni fermo a letto non possano risolvere…
testo e foto Nicola Zingarelli
però che bello ricordarsi a distanza di quel lungo combattimento che ci ha lasciati fuori uso per qualche giorno… ricordo ancora quel 2 di settembre del 2007, domenica, quando dopo 6 ore e 20 minuti attaccati ad un treno di più di 300kg…il giovedì ancora scendevo dalla macchina accompagnandomi le gambe con le braccia e sorreggendomi per non gravare sui lombi massacrati dalla cintura.
e’ vero che io parlo di dolori…non di farsi male sul serio eh !!! se si chiamano combattimenti è giusto che poi ci si faccia male reciprocamente…lui (il pesce) in fondo combatte per la vita e noi …non vogliamo nemmeno un ricordino…strappetto…dolorino…vescica…insomma è un combattimento in tutto e per tutto con vincitori e vinti…ah dimenticavo…il tonno del 2 di settembre 2006 se nessuno lo ha ancora catturato forse è ancora in giro per il mare ! (ps: sapeva già leggere e scrivere all’epoca…ora è laureato in combattimento stand up e …”strappo” finale !)