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FISHING – IL BARRACUDA

Il barracuda è uno dei pesci più diffusi nelle acque di tutto il mondo e rappresenta spesso il “battesimo del fuoco” di chi pesca con le esche artificiali.
Barracuda: spinning nella notte

Il barracuda (Sphyraena viridensis) è uno dei pesci più diffusi nelle nostre acque e per molti versi rappresenta spesso il “battesimo del fuoco” di chi pesca con le esche artificiali. Alcuni lo snobbano, mentre per altri è un pesce divertente e che comunque d’inverno, insieme alla spigola, ci tiene compagnia e regala belle emozioni.
E’ un pesce che si osserva più frequentemente sotto costa nelle ore crepuscolari, in cui sembra maggiormente esercitare la sua attività predatoria. Generalmente gregario, forma branchi anche molto grandi, ma gli individui adulti spesso si muovono da soli o in coppia.
Predilige far le sue prede cefalopodi, piccoli crostacei e soprattutto varie specie di pesci, fra cui il sugarello (Trachurus picturatus) che sembra essere il suo preferito; ma anche boghe, piccoli sparidi e muggini rientrano nella sua dieta.
Punte e promontori rocciosi, risalite, canaloni dove sono presenti forti correnti sono tipici luoghi dove il barracuda esercita periodiche perlustrazioni, specie all’alba o al tramonto, per poi apparentemente scomparire. Durante la stagione invernale è facile trovare anche grandi branchi di barracuda all’interno di porti e porticcioli dove l’acqua non è troppo sporca. In questi siti, i barracuda entrano spesso a notte fonda per predare cefali, seppie e calamari, e a volte vi stazionano alla ricerca di temperature più confortevoli.
Appare chiaro che se vogliamo avere maggiori probabilità di poterlo incontrare, dovremo svolgere le nostre battute di pesca nelle ore in cui si avvicina maggiormente alla costa e in cui esercita maggiormente la sua attività predatoria, cioè all’alba e al tramonto e di notte.
Tuttavia quando le condizioni meteo-climatiche sono favorevoli per la pesca (scaduta, bassa pressione, etc..) è abbastanza comune catturare barracuda durante tutto l’arco della giornata.
La nostra attrezzatura è quella per uno spinning medio e l’utilizzo del cavetto d’acciaio, che alcuni consigliano, è in genere superfluo, soprattutto quando si utilizzano esche di una certa dimensione. Un buon finale da 50-60 cm. in nylon da 50 lbs. è sufficiente e consente una buona resistenza all’abrasione sia quando questo viene in contatto con scogli e rocce, che con la generosa dentatura del pesce.
Per quanto riguarda gli artificiali la scelta è ampia in quanto il barracuda generalmente è poco selettivo. Tuttavia specie in zone dove viene esercitata un’alta pressione di pesca, o in periodi di alta pressione in cui i pesci sono più svogliati, è opportuno cambiare e trovare l’esca giusta, quando magari si osservano inseguimenti ripetuti o rifiuti.
Il primo approccio può essere quello con un minnow di dimensioni generose (12-18 cm.), con azione floating.
Le colorazioni più catturanti si dimostrano spesso quelle che ricalcano le possibili prede, quindi mugginetto o sgombro, o che invece si avvicinano alla gamma del giallo/arancio. E’ infatti comprovata da numerose catture la predilezione del barracuda verso questi colori.
Quando invece i pesci sono più svogliati, walking the dog, jigs e soft baits in silicone possono essere delle ottime alternative.

Testo e foto di Antonio Varcasia

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