
Nel suddividere le specie ittiche ci si basa sulle abitudini alimentari dei vari pesci e sulle caratteristiche etologiche ricavate da una letteratura ormai ben consolidata.
Così ci sono pesci predatori che si nutrono quasi esclusivamente di altri pesci e molluschi e pesci grufolatori che invece sono meno specializzati e si cibano di organismi animali ma anche vegetali reperiti sul fondo.
Questa netta separazione in realtà viene spesso smentita e più spesso di quanto non si creda.
Nel nostro caso parliamo di orate, un pesce appartenente alla famiglia degli sparidi e ritenuto uno tra i principali grufolatori assieme a saraghi, pagelli, pagri. Ma ci sono circostanze, momenti, stagioni, in cui anche i grufolatori possono convertirsi in predatori.
Per l’orata uno di questi momenti in cui da pacifico mr. Hyde si trasforma in dr. Jeckyll è proprio il periodo del “montone” o “spawning” cioè il momento della riproduzione.
Sarà forse la necessità di accumulare proteine in quantità sia nel periodo pre frega che in quello post frega, che spinge forse la nostra orata ad interessarsi ad un calamaro di variati etti innescato con grossi ami zerati su un terminale non certo sottile perché riservato a dentici e soprattutto ricciole?
Non lo sappiamo con assoluta certezza ma di certo questa maestosa orata ha perso sicuramente tutta la sua proverbiale diffidenza quando ha lungamente e ripetutamente attaccato e smembrato il calamaro, a tal punto da rimanere alla fine agganciata.
Testo e Foto di Alfio Elio Quattrocchi
Vedo che parlate di questa cosa come di un evento straordinario. Noi sono 4 anni che da novembre a gennaio peschiamo a traina a orate con risultati eccellenti. Facciamo catture di 2 o 3 orate al giorno, da 4 a 6 kg. Potete vedere le immagini su Facebook .
Caro Riccardo,
non vedo nelle mia parole nessuna enfatizzazione dell’evento straordinario come dici nel tuo cortese ed utile commento. Dico anzi che certa consolidata esperienza sulle categorie tra predatori e grufolatori…”viene spesso smentita e più spesso di quanto non si creda…”per riportare le mie testuali parole.
Mi fa anche piacere che voi abbiate scoperto da 4 anni questa ricorrente abitudine delle orate…pensa io è da circa 10 anni che grazie ad alcuni veri esperti ed appassionati sardi conoscevo questa abitudine dei grandi sparidi…parlandone già allora su alcune riviste del settore …Nihil novi sub sole…anche se di certo non capita tutti i giorni!
Ciao.
Scusami mi riferivo al titolo iniziale, non volevo apparire come quello che scopre l’acqua calda.
Sapevo che in Sardegna pescavano le orate a traina, ma da quello che so pescano con le striscette di calamaro o di seppia
Ciao Alfio, sei un grande.