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FISHING – L’ALALUNGA

L'alalunga raggiunge una taglia massima di 60 kg per circa 140 centimetri di lunghezza, ma la media delle catture nel nostro mare è intorno ai 15-30 kg.
L’alalunga: nella bella stagione, pesce target della pesca a traina d’altura.

L’alalunga (Thunnus albacore) è un tonno che ha una distribuzione cosmopolita (nome inglese: albacore) ed è ampiamente presente nel Mediterraneo. A differenza del tonno rosso raggiunge una taglia massima di 60 kg per circa 140 centimetri di lunghezza, anche se la media delle catture nel nostro mare è intorno ai 15-30 kg.
Si differenzia dagli esemplari giovani del bluefin tuna per la livrea, e soprattutto per le pinne pettorali decisamente allungate (circa il doppio del tonno rosso e che possono arrivare a quasi il 50% della lunghezza totale del corpo del pesce), con l’estremità di queste che termina appuntita (carattere importante per differenziarlo dal Thunnus obesus, con cui è a volte confuso ma che invece ha la punta delle pinne pettorali arrotondata).
E’ una specie che presenta caratteristiche spiccatamente migratorie. Vive normalmente in acque temperate, ma come il tonno rosso, ama riprodursi in quelle subtropicali o temperato-calde, dal mar dei Sargassi al Mediterraneo, in particolari nei mesi compresi fra aprile e luglio, dove le femmine possono deporre fra i due ed i tre milioni di uova. Contrariamente agli altri tunnidi, presenta delle carni bianche candide che sono molto apprezzate.
L’alalunga è considerata una specie target della traina d’altura, in particolare nei mesi caldo, dove è insidiata normalmente lungo il drop off e sulle batimetriche che generalmente vanno dai 600 ad i 1500 metri, con variazioni stagionali legate a situazioni particolari, come ad esempio la presenza di pesce foraggio piu o meno vicino alla costa.
Infine, ma non meno importante, qualche dettaglio legato alla conservazione. In Italia la misura minima è di 40 centimetri, di fatto al di sotto di quelle che sono le taglie di riproduzione (circa 60 cm).
L’alalunga non è soggetta alle limitazioni di pesca del tonno rosso, ma l’ICCAT (International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas) proprio durante il 2013 ha monitorato gli stock, in particolare quello Atlantico, considerato dal NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) secondo gli ultimi reports in overfishing, per cui una pesca realmente sportiva e rispettosa è come sempre auspicabile.

testo e foto Antonio Varcasia

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