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FISHING – PESCE VELA: FRECCIA AZZURRA

Per il pesce vela la tecnica di pesca più utilizzata, specie quando l’angler e l’equipaggio sono affiatati, è quella del bait & switch. 23
La violenta difesa a galla di un pesce vela allamato

Il pesce vela, è un rostrato provvisto di una caratteristica pinna dorsale, alta due volte la larghezza complessiva del pesce, che ne ricopre quasi tutta la superficie dorsale: di colore blu cobalto, disseminata di piccole macchie nere, è l’inconfondibile “vela” che dà il nome al pesce.
Il vela è uno dei membri più piccoli degli istioforidi, raggiunge la lunghezza massima di circa 350 cm. per circa 100 kg. di peso; le femmine della specie hanno un peso superiore rispetto ai maschi.
Considerato il pesce più veloce del mondo, superando i 110 chilometri orari durante il nuoto, il vela si nutre per lo più di cefalopodi (calamari e polpi in particolare) e di pesci, fra i quali le prede più frequenti sono sardine, tonnetti, lampughe, mackerel e aguglie, a testimoniare il fatto che caccia prevalentemente in superficie e a mezz’acqua, spesso vicino a cadute e barriere coralline.
Ancora oggi si dibatte fra gli addetti ai lavori sull’esistenza di una sola specie o di due, dal momento che oltre all’Istiophorus platypterus (il vela del Pacifico) è stato classificato anche l’Istiophorus albicans per identificare il vela dell’Atlantico.
Nell’oceano Pacifico ila pesce vela è distribuito ampiamente nelle zone temperate e tropicali, risiedendo generalmente fra le latitudini comprese da 45° a 50° N fino a 35° S nel Pacifico occidentale e dal 35° N fino al 35° S nel Pacifico orientale.
Negli Stati Uniti la pesca del vela è strettamente regolamentata dal National Marine Fisheries Service: di fatto ogni barca con bandiera statunitense non può trattenere, vendere o comprare rostrati di qualsiasi genere, vela incluso; i pescatori sportivi devono esibire un permesso speciale per la pesca nelle acque territoriali e applicare uno stretto catch and release. Nell’Indopacifico, invece il vela è spesso preda dei pescatori professionisti, che lo commercializzano comunemente.

La pesca al pesce vela è praticata con la traina di superficie, che si attua con esche naturali. L’esca più utilizzata è in genere il Ballyhoo.
Il salto spettacolare di un vela…

La pesca al pesce vela è praticata con numerose tecniche, ma in particolare con la traina di superficie, che si attua con esche naturali. L’esca più utilizzata è in genere il ballyhoo, che per capirci è un piccolo predatore che si assomiglia alle nostre aguglie e alle costardelle. La tecnica di pesca più utilizzata, specie quando l’angler e l’equipaggio sono abbastanza affiatati, è quella del bait & switch, in cui il rostrato viene attirato in superficie e sotto barca con diversi teaser, e quando è abbastanza vicino l’angler ha il compito di proporgli l’esca morta riggata in genere con circle hook, mentre il resto della crew ritira i teaser.
L’attacco avviene quindi in diretta e in superficie regalando uno spettacolo unico.

testo e foto Antonio Varcasia

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