
Chi pesca a traina è abituato a considerare gli alletterati come piccoli tunnidi gregari, presenti nel sottocoste e nella fascia costiera compresa entro i 100 metri di profondità. Questi pesci, che in genere si aggirano tra il chilo ed i 3-4 chili, sono la felicità degli amanti della traina di superficie, consentendo favolosi e divertentissimi carnieri.
Gli alletterati di tali dimensioni sono molto simili ai tombarelli, dai quali si differenziano per le macchie scure che presentano nella parte anteriore del ventre. Al contrario dei tombarelli, crescono però notevolmente, raggiungendo dimensioni di tutto rispetto. Possono arrivare e superare i venti chili di peso, ma già dai 6-7 chili, cambiano radicalmente abitudini eludendo, quasi nella maniera più assoluta, le esche di superficie di chi pratica la traina costiera.
Gli alletterati di grandi dimensioni accostano nel periodo primaverile, per poi sparire letteralmente con l’inoltrarsi dell’estate. Le loro abitudini gregarie si riducono a pochi individui ed anche le profondità di caccia variano dalla superficie alla fascia compresa tra i 20 ed i 70-80 metri di profondità. Questo cambio di abitudini li rende difficilmente insidiabili con le traine di superficie, mentre diventano bersaglio delle esche statiche del drifting ed in casi molto rari della traina col vivo esercitata in profondità.
testo e foto Riccardo Fanelli