
Lo spinning alla spigola dalla barca non è mai stata una tecnica che da noi in Italia è riuscita a prendere piede, come invece è accaduto in Francia, tanto che si può tranquillamente dire che in Bretagna è nato lo spinning in mare.
Tanti pesci, escursioni di marea imponente hanno creato condizioni estremamente favorevoli per insidiare questo moronidae.
Certo all’inizio lo spinning era esclusivamente monopolizzato dall’utilizzo di particolari sfere trasparenti in plastica che si riempivano d’acqua, le famose “boule d’ eau” (che da noi venivano italianizzate in “buldo”), armate con un lungo terminale ed una anguillina di plastica, le Raglou per eccellenza.
Alla fine degli anni ’80 fu un pescatore bretone, Ange Porteux, che rivoluzionò la pesca alla spigola creando il Big-Big uno dei primi stick bait, artificiali di superficie, appositamente per la pesca alla spigola dalla barca.
Inizialmente l’artificiale era dotato di due eliche, una davanti ed una posta in coda, che avevano lo scopo di creare una lunga scia di bolle e vibrazioni, poi vennero creati altri modelli ma ormai una nuova tendenza era stata inaugurata. E nel tempo i Big-Big hanno catturato nelle acque bretoni dove sono famosissimi, ma non solo, davvero migliaia di spigole.
Testo e Foto di Alfio Elio Quattrocchi