
Lo snook comune (Centropomus undecimalis) fu studiato e descritto per la prima volta da Bloch in Giamaica nel 1792. Il nome del genere richiama ad un predatore dei nostri mari (la spigola) con cui lo snook ha molto in comune, anche per abitudini e modalità di predazione.
Centropomus deriva infatti dal greco antico (“kentron” = spina e “poma-atos” = opercolo), mentre Serranidae, la famiglia cui appartiene la spigola, dal latino (“serra” = sega, a causa proprio della dentellatura dell’opercolo)
Con il nome snook (o robalo, dallo spagnolo) viene identificato non solo il più noto Centropomus undecimalis (common snook) diffuso presso le coste che vanno dal sud della Florida al Brasile (25 – 31°C; 29°N – 23°S), ma anche un’altra dozzina di specie fra cui sono da menzionare (in quanto sono le uniche a superare le 10 lbs di peso massimo) il Centropomus poeyi (mexican snook) sempre nell’Atlantico, il Centropomus viridis (white snook) e il Centropomus nigrescens (black snook) che popolano il Pacifico dal Messico al Perù.
Tutte le specie sono caratterizzate da una estrema resistenza alle variazioni di salinità che ne fa un pesce diffuso non solo in ambiente costiero ma anche in corsi d’acqua, paludi salmastre ed estuari, proprio come la nostra spigola.
Si stima che possa vivere per circa vent’anni e può crescere fino ad una lunghezza di 150 centimetri e arrivare ad un peso intorno ai 25 kg.
Lo snook più grande in assoluto finora catturato è un Black Snook pescato in Costa Rica (Costa del Pacifico) da George Back nel 1991 (Record IGFA che sfiora i 26 kg.).
Essendo lo snook un vorace predatore che popola sia le acque costiere fino a venti metri che le flats e fiumi contornati da mangrovie, è una pesce insidiabile con differenti tecniche, dalla pesca a mosca, alla pesca a traina, passando per lo spinning, che sicuramente costituisce una delle tecniche principali.
Nello spinning la scelta dell’attrezzatura è da mettere in relazione sia alla location di pesca che alla taglia delle potenziali prede, tenendo anche presente che lo snook, come altri predatori che cacciano in agguato e in spot ricchi di ostacoli, ha la tendenza una volta allamato a cercare la rottura su ostacoli sommersi.
La pesca a traina allo snook è una tecnica molto utilizzata nelle acque torbide di fiumi, lagune e zone costiere. Si utilizzano esche come rattlin’ rap, shad e altri minnow forniti di palette abbondanti che servano a richiamare l’attenzione del pesce in situazioni di scarsa visibilità.
testo e foto Antonio Varcasia