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FISHING – ESCHE ARTIFICIALI E COLORI

Esche artificiali colorate: come le vedono i pesci. Servono davvero le esche coloratissime?
Predatore tradito da un artificiale colorato

Esche artificiali, si ma in quali colori? Annosa la questione…
Proviamo ad affrontarla da un’ottica scientifica.
Gli occhi dei pesci, come quelli dell’uomo, sono sensibili al livello di luce che li penetra. Quindi, quando questa diminuisce, la vista dei colori diminuisce di conseguenza, fino ad annullarsi. Se è chiaro che in profondità la luce penetra sempre meno, e per questo molti pesci di fondo hanno una visione in bianco e nero, è invece meno intuitivo capire che l’acqua nel sottocosta è penetrata meno dalla luce rispetto a quella offshore, per via del materiale in sospensione che viene dal fondo o da altre fonti.
Già a tre metri iniziano a sparire arancione e rosso, a 10, anche il giallo: questo vuol dire che i pesci in realtà vedono gli artificiali di questi colori in grigio. 
Inoltre questa percezione non solo funziona in verticale ma anche in orizzontale, con lo stesso metro di paragone: e così, anche se si è di poco al di sotto del pelo dell’acqua, un artificiale a 5 metri dal pesce è grigio. Solo avvicinandosi il pesce ne percepisce i colori. 
In condizioni di scarsa luminosità, i colori fluo possono essere vincenti perché aumentano notevolmente il contrasto delle esche nell’ambiente in cui nuotano. In generale i pesci costieri vedono meglio i colori dei pelagici, che abitando in un ambiente dominato dal blue e dal verde, si sono adattati a questo mezzo, in cui il contrasto fra i colori dell’esca e l’ambiente circostante fanno spesso la differenza. 
Se gli scienziati non sono unanimi nell’affermare cosa e come vedono i pesci, invece sono molto sicuri del fatto che l’olfatto e la linea laterale siano di gran lunga i sensi più usati per predare.
In sintesi, nella scelta del colore di un artificiale, pensiamo prima all’imitatività della nostra esca rispetto alle prede naturali, poi al contrasto. Ma soprattutto ricordiamoci che la vista è solo un piccola parte delle ragioni che spinge un pesce a compiere un gesto istintuale, in cui l’azione e quindi le vibrazioni che l’esca crea nella colonna d’acqua, ancora una volta conta più di tutto.

testo e foto Antonio Varcasia

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