Pescare a traina col vivo in questa stagione è sinonimo di difficoltà. A partire dal procurarsi le esche (cosa resa più difficile dall’abbassarsi della temperatura dell’acqua, specie negli strati più superficiali, che rallenta l’attività dei pesci), al cercare di preservarle da predatori non di prima scelta.

Fra gli ospiti indesiderati la tanuta (Spondyliosoma cantharus) occupa un posto di primo piano e coi suoi ripetuti attacchi finisce col ridurre il potenziale di cattura dei predatori che invece si vogliono insidiare.
Trovare quindi le cigliate dove incontrare prima i dentici al posto delle fameliche tanute può essere molto complicato. In questo periodo infatti, l’attività sulle secche cambia in base a molteplici fattori a cui i pescatori danno interpretazioni personali sovente dettate dalla propria esperienza.

Ma una considerazione è sicuramente condivisa da tutti: quando il dentice decide che è l’ora di pranzo, non c’è spazio neanche per un branco di voraci tanute!
testo e foto Vittorio “Doc.” Ramella