
Gli yellowfin tuna (Thunnus albacares) vivono in acque tropicali e subtropicali da latitudini comprese fra i 40°N ed i 35° a Sud, e (purtroppo) sono assenti nel Bacino del Mediterraneo.
Hanno una colorazione blu scuro con riflessi metallici, con il ventre color argento su cui compaiono circa venti righe verticali. La seconda pinna dorsale e le pettorali possono diventare molto lunghe in esemplari adulti e sono di colore giallo brillante, da cui deriva il nome comune. Lo yellowfin può crescere fino a 280 centimetri per un peso massimo di 400 chili (880 lbs), anche se le taglie medie sono decisamente più basse ed il record IGFA attuale (all tackles) è di 176,4 kg.
La dieta dello yellowfin è abbastanza varia ed include sia pesci che cefalopodi, con preferenze per lampughe, pesci volanti, sardine, aringhe e macarelli.
Gli yellowfin sono pesci con una forte indole a riunirsi in branchi numerosi anche con altri pesci o mammiferi marini, in cui si osserva la forte tendenza a riunirsi più per associazione di taglia che di specie. Spesso nuotano in formazioni miste, con skipjack, bigeye tuna e altre specie di tunnidi. Curiosamente nel Pacifico orientale invece i grossi yellowfin viaggiano spesso in associazione con grosse lampughe, cosa che invece non si osserva in altre località del Pacifico e degli altri due Oceani.
Assieme a questi pesci e a branchi di mammiferi marini da luogo spesso a delle spettacolari mangianze, come quella catturata in questa foto. In questi casi i pesci sono in genere molto aggressivi ed è possibile catturarli con quasi tutte le tipologie di esche naturali ed artificiali.
Non sempre tuttavia si ha la fortuna di trovare belle mangianze o a volte, complici giornate un po’ piatte e poco ventilate è difficile far alzare i pinna gialla che si impigriscono notevolmente. E’ questo il momento di andare sul tradizionale, ovvero una bella e sempre gradita “carnada viva”, siano tonnetti di vario tipo, bonito e piccoli carangidi.
In traina d’altura è spesso facile imbattersi nei pinna gialla, che gradiscono sia kona e moldcraft ma soprattutto minnow affondanti, come Rapala Magnum e Xrap, trainati fra i 6 e gli 8 nodi.
testo e foto Antonio Varcasia