Caratteristica comune dei cefalopodi è il mimetismo, utilizzato per predare ed evitare di essere predati. Questo è possibile grazie a…
calamaro
Calamaro, croce e delizia di tutti gli appassionati di traina col vivo. Ognuno di noi può testimoniare direttamente delle levatacce…
La pesca del calamaro, un tempo praticata soltanto da pochissimi eletti, con l’avvento delle totanare di ultima generazione, è divenuta…
La seppia vive indistintamente sia sulla roccia, che sulla sabbia. La particolarità cangiante e mimetica della livrea, le consente di…
Il calamaro in traina col vivo è sicuramente l’innesco che regala maggiori soddisfazioni trainando a dentici e ricciole.
Il calamaro, al contempo preda ed esca classica della pesca col vivo nelle nostre acque…
L’etica del pescatore sportivo non sempre è innata, ma sicuramente con gli anni di militanza in mare si acquisisce e si rafforza man mano che si vive a contatto con i pesci. Lentamente si instaura quel rispetto e quell’amore che differenziano un vero lupo di mare da un fruitore senza scrupoli della natura. Alcuni parametri di comportamento diventano naturali: come non gettare gli oggetti in mare o evitare di pescare in aree ad alta concentrazione balneare.
Ma non sempre siamo pronti ad avere la stessa educazione e gli stessi scrupoli nella pesca, anzi le ultime stagioni hanno visto un aumento degli illeciti.
Uno tra i più deprecabili riguarda i pesci spada di piccole dimensioni. Ricordiamo che la misura minima italiana per il pesce spada è di 140 cm. dalla punta della spada alla congiungente delle due falci della coda, e comunque anche questa misura minima è decisamente opinabile ai fini della conservazione della specie. L’euforia della cattura in molti ha fatto ignorare le più semplici regole di comportamento. Al di là di tutte le considerazioni ambientalistiche, che spesso poco si sposano con la pesca sportiva, uccidere un pesce spada in tenera età è un’azione che dovrebbe procurare solo vergogna.
A chi pesca assiduamente i calamari sarà sicuramente capitato di prendere uno strano totanetto, che ad una prima analisi può essere scambiato per un calamaro. Si tratta di un piccolo totano (probabilmente il Todaropsis eblanae) che vive nel sotto costa e caccia negli strati superficiali. Le sue caratteristiche sono abbastanza singolari, ma quella che salta all’occhio subito dopo la cattura è l’aggressività. Se immesso nella vasca del vivo insieme ad altre esche (calamari, seppie, o altri piccoli pesci), li attacca immediatamente, spesso uccidendoli. Lo stesso dicasi se si immerge la mano dentro la vasca: ci sono buone possibilità di essere morsi. Per questi motivi, in molte parti d’Italia, viene soprannominato “totano matto”. E’ comunque un’ottima esca al pari del calamaro, se non più vitale.