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VERTICAL JIGGING: KABURA, INCHIKU E SLOW PITCH

Kabura, inchiku, slow pitch: pesca a vertical jigging
Coloratissima cattura a Vertical Jigging

Il primo approccio con la filosofia di pesca verticale giapponese è stato il vertical jigging, tecnica che ha letteralmente rivoluzionato le convinzioni mediterranee aprendo la strada, a bordo delle nostre fishing boats, a discipline ancora più sofisticate e ricercate.
La grande rivoluzione linguistica ha preso corpo con le tecniche di pesca verticali meno impegnative del vertical pesante, quando  sono comparse parole come Kabura ed Inchiku, che non indicavano soltanto esche artificiali, bensì sistemi di pesca.
Kabura, tradotta letteralmente significa “cavolo” e la forma dell’esca potrebbe ricordare questo vegetale, ma kabura-ya può essere tradotto come “freccia” ed in particolar modo le frecce che i giapponesi scagliavano all’inizio della battaglia. Questa è stata la prima parola ad insinuarsi nel nostro lessico. L’esca composta da una grande testa metallica pesante, seguita da filamenti in materiale vario che celano due piccoli ami collegati all’esca da due cordini. La tecnica del kabura prevede l’impiego di esche artificiali recuperate lentamente a stretto contatto con il fondo ed ha aperto la strada alla pesca ai grufolatori con esche artificiali.
Subito dopo il kabura è arrivato l’Inchiku. Questa parola deriva da un termine giapponese che significa “inganno”. Quest’esca si differenzia notevolmente dal kabura essendo formata da un’ogiva di metallo pesante, seguita da un octopus basculante armato di assist ed ami, che lo rendono utilizzabile anche sulle rocce. L’uso dell’inchiku è sostanzialmente diverso da quello del kabura, potendo essere recuperato sia lentamente, che a piccoli strattoni. Questa tecnica interessa sia grufolatori che predatori.
Entrambe queste proposte provenienti dal Giappone, non solo hanno aperto nuove frontiere ma hanno anche dato nuovi imput alle aziende rinvigorendo sensibilmente il mercato ed il commercio del settore.
Per ultimo è arrivato anche lo Slow Pitch, tecnica che ha rivoluzionato per l’ennesima volta la pesca nel Mediterraneo.
Le esche da Slow ad una prima analisi possono sembrare dei jig short panciuti, ma guardandoli con maggior attenzione si nota che la loro forma presenta delle caratteristiche finalizzate ad un diverso nuoto rispetto ai jig classici. Ma ne riparleremo parleremo nel dettaglio…

testo e foto Riccardo Fanelli

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