Aguglia imperiale nello Stretto di Messina a bordo della fishingboat AL30 “Dalù”
La cattura dell’aguglia imperiale in traina d’altura costituisce per la maggior parte dei pescatori sportivi un episodio occasionale.
Tuttavia, esistono alcuni accorgimenti che, se opportunamente adottati, possono aumentare in maniera rilevante le catture di questo splendido pesce e regalarci una splendida fishing day. L’esperienza di numerosi appassionati italiani ha infatti dato origine nel corso degli anni ad una vera e propria tecnica di pesca dedicata specificamente al nostro rostrato. L’elenco delle tattiche da adottare per la cattura dell’aguglia imperiale meriterebbe un vero e proprio trattato destinato ad arricchirsi di continuo in base alle esperienze e a alla condivisione delle informazioni tra i pescatori. Tuttavia, possiamo focalizzare la nostra attenzione su alcuni parametri di base già ampiamente collaudati e pressoché unanimemente condivisi da che traina In Mediterraneo.
Il primo di questi è la velocità di traina, da impostare sempre a non meno di 7-7,5 nodi; altrettanto importante sarà trainare le nostre esche a una buona distanza dalla barca, completamente fuori dal bianco della scia, a circa 100-120 metri dallo specchio di poppa. Preferibile di gran lunga l’uso dei divergenti che, ponendo i nostri artificiali lateralmente alla scia e al di fuori della schiuma, hanno l’effetto di far nuotare gli artificiali “nel pulito”, rendendoli più visibili alle aguglie in caccia.
A bordo delFisherman AL 30 “Dalù”, Capt. Massimo e una splendida aguglia imperiale
Inoltre, siccome le nostre prede andranno insidiate a una buona distanza, sarà indispensabile utilizzare esche molto visibili. Utilizzeremo preferibilmente bubble jet, o esche artificiali simili, di dimensioni generose che hanno la caratteristica di produrre una scia di bollicine grazie ai fori presenti nella testa.
Alcuni pescatori utilizzano ormai da anni con successo un piccolo teaser (tipo exciter bird) posto un paio di metri davanti all’artificiale con l’effetto di renderlo maggiormente attrattivo. Dobbiamo infatti immaginare la prospettiva visiva dei pesci che osservano le nostre esche in maniera opposta rispetto a noi, dal basso verso l’alto e che al passaggio degli artificiali noteranno gli schizzi d’acqua generati dal bird teaser e subito dopo l’artificiale del tutto simile a un pesce in caccia intento a seguire quel movimento (che ricorda quello di piccoli pesci in fuga) sulla superficie dell’acqua.
testo e foto Massimo Canale – Capt. fishingboat AL CUSTOM AL30 “Dalù”
Mi è capitato di pescare il 15 agosto di quest’anno all’altezza di Civitavecchia una Aguglia Imperiale di 21 Kg, lunga 1,80, a traina di superficie a trenta metri dalla barca (quindi nella scia) con piumetta Tubertini bianco-blu cui avevo cambiato l’amo singolo originale con un amo doppio n° 8.
Mi è capitato due giorni fa nello stesso posto di agganciare per oltre un’ora un’identica Aguglia Imperiale con rapala grigio, sempre a trenta metri dalla barca che navigava a circa 5,30 nodi (disponibili foto). Non mi tornano pertanto le vostre velocità e distanza per la traina.
Giovanni quanto scrivi conferma che, per fortuna, la pesca non è una scienza esatta.
In quanto autore del post mi sento tuttavia di confermare quanto scritto a proposito di distanze e velocità di traina. D’altra parte, i dati su cui baso le mie strategie di pesca sono stati registrati in anni e anni di pesca finalizzata esclusivamente alla ricerca delle aguglie imperiali, da sempre presenti nel mare in cui pesco e oggi più che mai.
Ciò non toglie alcun valore alla tua esperienza con questi pesci ma, evidentemente, conferma l’imprevedibilità e quindi il fascino del nostro stupendo hobby.
A presto, Massimo Canale
Salve, qualche giorno fa mentre trainavo a lampughe ad una velocità di 3,5 nodi a 25-30 metri dalla poppa con un raglou da 8,5 e fluorcarbon da 0,30 ha abboccato un’aguglia imperiale di almeno 15kg.
Dopo 45 minuti di sfrizionate, recuperi e salti ovviamente si è rotto il terminale troppo sottile per un pesce così.
La cosa che più mi ha stranito è stata la vicinanza alla costa, circa1/2 miglio.
Volevo condividere con voi questa delusione per confermare quante stranezze possono capitare