
Nella foto una gran bella “vecchia” ricciola catturata da Pierfrancesco, capitano dell’AL30 “Fish Bandit”, il fisherman nero made in AL CUSTOM che imperversa non solo in Mediterraneo ma anche su internet e, fra le tante, rappresenta senza dubbio l’immagine più aggressiva delle imbarcazioni prodotte dal cantiere guidato da Andrea Lia.
Stavamo girando un documentario e non riuscivamo a pescare perché, come spesso capita, le tanute riuscivano a polverizzare i nostri calamari prima ancora che qualsiasi predatore si avvicinasse.
Irretito dal comportamento degli sparidi, il capitano decise di sostituire gli ami del terminale con altri di taglia più piccola. Il risultato fu che dopo neanche due minuti una delle tanute malefiche (sono in effetti odiate da tutti i trainisti) veniva catturata. Ma, contrariamente a quanto molti penserebbero di fare, Pierfrancesco non si affrettò a recuperare il pesce, anche perché con la coda dell’occhio aveva appena visto una marcatura sospetta sull’eco. Passarono pochi istanti e la canna partì, con un incedere tipico che non lasciava spazio ai dubbi: era una ricciola di taglia.
Il combattimento fu di quelli da ricordare, perché il pesce cercò in tutte le maniere le rocce del fondo e perché il pescatore sapeva di non poter forzare più di tanto, consapevole che il downgrade degli ami per le tanute gli avrebbe potuto giocare un brutto scherzo.
Passarono una quarantina di minuti e poi finalmente eccola lì: una cattura particolare capace, in un attimo, di riabilitare le tanute fra i trainisti.
testo e foto Antonio Varcasia