
Tra i vari Game Fish che ho pescato in giro per il mondo il Kahawai (Arripis Trutta) pur non raggiungendo misure e pesi ragguardevoli, può arrivare al massimo a 9 kg, mi ha lasciato un ricordo indelebile. Sarà stato perché questo pesce è abbastanza circoscritto ad alcune zone dell’Australia occidentale e della Nuova Zelanda, sarà stato per la sua incostanza e imprevedibilità che in molte aree gli ha fatto guadagnare fra i fisherman il nomignolo di “gost fish” anche per via della sua livrea argentata e poco visibile in acque aperte, sarà stato per le sue notevoli doti di combattente acrobatico che una volta allamato salta e fugge con rush potentissimi in proporzione alla sua taglia ridotta. Insomma è bastato catturarne qualche esemplare che subito il Kahawai mi ha affascinato per quella sua indole difficile e indipendente. Ne avevo catturato alcuni esemplari a spinning sulle spiagge del Queensland in Australia dove lo chiamavano “Salmon” anche se nessuna parentela biologica neppur lontana accomuna queste due specie. Ma è stato in Nuova Zelanda che ne ho potuto davvero apprezzare tutte le migliori caratteristiche di cui sopra. L’immagine si riferisce ad un hot spot chiamato Astrolabe Reef dove ci siamo imbattuti in migliaia di questi pesci praticamente a galla con l’acqua che letteralmente “ribolliva”. Eppure nel nostro caso pescando a fly fishing, a conferma della loro indole difficile, io e la guida Dick Whiting abbiamo dovuto penare un po’ per trovare la combinazione di colori e la misura adatta per farli interessare ai nostri artificiali.
Un’esperienza davvero incredibile ed emozionante, una vera sfida per fisherman esperti.
testo e foto Alfio Elio Quattrocchi