Lo scorfano è da sempre considerato una classica preda da bolentino. Ma chi pratica l’inchiku sa bene che questa tecnica ben si adatta alle caratteristiche del mostro rosso.
Come tutti i predatori che sfruttano le proprie qualità mimetiche per celare la propria presenza, anche lo scorfano non possiede doti di nuoto eccezionali.
E’ un pesce che passa gran parte della propria vita fermo o quasi su fondali rocciosi, aspettando che le proprie vittime gli passino a tiro o avvicinandosi ai bersagli ignari, con piccoli spostamenti lungo il fondo, effettuati grazie alle grandi pinne laterali. Quando giunge in prossimità della preda, gli basta aprire la sua enorme bocca e risucchiarla dentro.
Queste caratteristiche lo hanno da sempre reso una delle prede classiche del bolentino, al quale abbocca quasi esclusivamente quando l’esca gli si presenta a breve distanza. A fronte della sua pigrizia nel muoversi, ha una spiccatissima aggressività, unita ad una continua ricerca di cibo, fattori che lo hanno reso un target molto comune dell’inchiku, tecnica che propone l’esca in maniera quasi statica vicino al fondo.
testo e foto Riccardo Fanelli