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IL CORRETTO RILASCIO DEL TONNO

Spesso il rilascio di un tonno viene eseguito in maniera molto discutibile, vediamo quindi  insieme alcuni consigli per chi volesse intraprendere al meglio questa pratica.
– Il tonno va recuperato nel minor tempo possibile, se i nodi sono fatti bene e l’attrezzatura è adeguata si può chiudere la frizione e tirare con energia. A tale scopo si devono usare attrezzature adeguate alle proprie capacità.
– Se si vogliono fare foto o riprese si può far girare il pesce sotto bordo per diverso tempo, dandogli così modo di riossigenarsi.
– Per liberarlo si prende il terminale, si avvicina alla barca e si cerca di slamarlo, se non ci si riesce si taglia il filo vicino all’amo.
– E’ imperativo l’uso dei circle hook.
– Se il tonno è piccolo si può tirare a bordo per poco tempo, magari per slamarlo e fotografarlo, se è grosso lo si può tirare solo attraverso il tuna door.
– Se si usa il boca grip non bisogna sollevarlo di peso dall’acqua, la spina potrebbe risentirne irrimediabilmente.
– Bisogna evitare di toccarlo, dargli pacche sulla testa, mettergli le mani nelle branchie, ma soprattutto strapazzarlo a pelo d’acqua con la scusa di riossigenarlo, non serve a niente.
Rispettiamo i tonni a cui decidiamo di ridare la libertà, dobbiamo fare tutto il possibile perché continuino a vivere.

testo e foto Riccardo Fanelli

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% Commenti (8)

Gianluca AL21 Albatros

Io avrei dei dubbi a riguado dell’ultima voce. Per esperienza ho imparato a riossigenarlo a marcia ingranata, portandolo dietro per un minuto scarso. Una volta slamavo e via, poi però mi sono accorto che si faceva alcune energiche pinnate ma, seguendoli sull’eco vedevo che scendevano in picchiata verso il fondo subito dopo: facevano pensare alla loro morte precipitando sul fondo, mai visti ripartire.
Invece da quando ossigeno un po’ mai più viste queste scene, anzi qunado parte spesso ci fa il bagno.

Riccardo Fanelli

Gianluca sono daccordissimo con te su una corretta e mirata riossigenazione, fatta con lo scopo di “riossigenare” il pesce, l’ultimo punto si riferiva a maldestre operazioni di strapazzamento a pelo d’acqua, spesso fatte più a vantaggio della scenicità del momento, che del tonno, cominque è sempre il caso di verificare lo stato del tonno: se è arzillo e nuota senza problemi, basta slamarlo o tagliare la lenza, se si vede in affanno, riossigenarlo è una necessità.I primi rilasciatori di tonni, di cui io non faccio parte, legavano il terminale alla bitta e trascinavano il pesce fino alla rottura del nylon, ma quelli erano tonni giganti e forse tutt’oggi questo rimane un validissimo sistema.

Gianluca AL21 Albatros

Bene bene, io non avevo inteso fino in fondo il tuo punto di vista, ora è tutto chiaro! Daltronde non mi spiegavo come uno come te tralasciasse la parte forse più importante del rilascio del nostro amico.
A riguardo dei circle hook invece io ho un’altra perplessità, tanto che non li uso più. Si, allamavo all’angolo della bocca, ma anche con un normale amo 8/0 (di una famosa ditta giapponese che tutti conosciamo) allamo in quella maniera. Però, con l’amo normale e magari con ardiglione piccolo, slamo facilmente, il circle invece rompe! dilania! e punta per estrarlo.Forse dipende anche dalla mia esperienza, ma vado bene comunque. E visto che siamo in una dicussione dico anche il segreto, ammesso che lo sia, ma non è importante, anzi aiutiamo il nostro amico. L’amo lo lascio completamente fuori dal’esca, punta scopertissima e all’ardiglione do una limatina, oppure lo comprimo più che posso.
Garantisco che non si slama a costo che si peschi bene, pesce in tiro!!!

Gianluca AL21 Albatros

Peccato non andare avanti con la discussione,argomento bello,utile a spiegare qualcosa ai meno esperti su una pratica che tutela la nostra passione…

la scelta tra circle o j-hook è esclusivamente personale, per anni ho pescato con ami tradizionali allamando nello snodo, ma per chi non ha molta pratica è preferibile l’uso del circle, magari limando l’ardiglione come consigli tu. Questa è sicuramente una buona soluzione, daltronde in gara è diventato obbligatorio e i tonni non si slamano. un consiglio che potrei dare a chi si cimenta per le prime volte nel rilascio del tonno, è quelo di tirare il terminale con le mani (ovviamente guantate) in modo da accelerare il recupero e non stressare il pesce nelle ultime fasi.

Riccardo

Gianluca AL21 Albatros

Parlando di gare, il discorso è semplice: ci si attiene alle regole e come dici tu, non si slama ma si taglia e con ami giusti, biodegradabili, va bene.Siccome la maggior parte della gente non fa gare, trovo bello scendere nei particolari e in questa discussione ce ne sono abbastanza. Io ci metto anche che per slamare bisogana evitare qualsiasi contatto col pesce: si prende l’amo con le pinze, si avanza piano piano per mezzo minuto e si slama. Le foto sono belle anche quando è steso in acqua, rendono ugualmente la dimensione, magari inserendo qualche particolare, ma vanno fatte velocemente.
Poi se è un video, è ancora meglio: quando va via fa tanti spruzzi!!

Sì può praticare la pesca al tonno con il rilascio grazie

Ciao Antonio,
in questo momento è interdetto anche il catch and release al tonno rosso, fatto salvo ai tesserati FIPSAS (cui la pesca e il susseguente rilascio del tonno rosso è consentito in gara ed in allenamento…).
Questi link possono esserti utile per chiarirti eventuali dubbi:
https://www.alcustom.it/pesca-sportiva-quote-2015-tonno-rosso
https://www.alcustom.it/quote-tonno-2015-game
Atteso ai primi di maggio il nuovo decreto che sancirà l’apertura della stagione 2016.
Saluti.

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