Fanno paura quei denti, ci sono in giro leggende popolari che attribuiscono al wahoo tragedie d’altri tempi, meno ne potevano le spade medievali e le asce degli orchi di Mordor.
Il povero tapino finisce quindi al pagliolo con meno speranza di vita di una zebra zoppa tra un branco di leoni dopo il digiuno. Ha anche la disgrazia di essere maledettamente buono da mangiare, ma sono quei denti che fanno una paura da matti. Impossibile maneggiarlo con sicurezza per fare le foto, o anche solo slamarlo: dita ne abbiamo cinque in ogni mano e a volte ci sembrano anche pochine.
È però molto divertente da pescare, soprattutto se si ha la fortuna di trovarlo in caccia e poterlo infinocchiare in superficie o, come in questo caso, lanciandogli un jig lungo così davanti al naso e recuperandolo orizzontalmente, non in vertical come verrebbe da credere.
Corre come un matto, forse il pesce più veloce dell’oceano, e ha pure ragione perché se lo acchiappano…
testo e foto Nicola Zingarelli