
Quando chi pesca a traina cala in acqua delle esche artificiali, dentro di sé pensa di destinare l’insidia a tutta una serie di predatori che, scambiando il simulacro per un pesciolino vero, e l’attaccano per mangiarlo.
Diciamo che in linea di massima questo potrebbe anche essere vicino alla realtà, ma ci sono dei fatti oggettivi che lo smentiscono in pieno.
Se gli artificiali venissero attaccati solo da predatori per ragioni alimentari, non avrebbe senso il fatto che spesso accadono eventi del tutto inaspettati, come la sorpresa di catturare un pesce erbivoro. Non sono rari i casi in cui trainando piccoli minnow si catturino saraghi, tanute, pagelli e perfino grossi cefali.
Questo ci porta a pensare che l’aggressione non avvenga solo per ragioni alimentari, bensì anche per motivi di territorialità o aggressività fine a se stessa.
testo e foto Riccardo Fanelli