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FISHING – SUA MAESTA’ IL DENTICE

Il dentice è sicuramente uno degli sparidi di maggiore interesse alieutica. Gli individui giovani hanno attitudine gregaria, gli adulti sono più solitari.
Dentice, catturato a traina col vivo, in primo piano

Il dentice (Dentex dentex) è sicuramente uno degli sparidi di maggiore interesse alieutico. La bocca, che proprio negli sparidi è un carattere essenziale per la loro classificazione e ci fornisce chiari indizi sul loro regime alimentare, in questo pesce è armata da quattro vistosi denti caniniformi su entrambe le mascelle, seguiti da una fila di piccoli denti molto appuntiti. 
La livrea è molto bella, con uno sfondo bianco-rosato su cui spicca una linea laterale evidente e delle punteggiature azzurrastre o violacee, che durante il periodo della frega, consentono con buona approssimazione di distinguere le femmine dai maschi. Infatti questi ultimi assumono un colore blu intenso e vivace, mentre le femmine sono più pallide con punti rosa. 
Il dentice è una specie di forte interesse commerciale per l’acquacoltura e sono diversi i tentativi anche nella nostra penisola di allevarlo in gabbia, anche se questa specie si dimostra parecchio sensibile allo stress e alle parassitosi. E’ invece abbastanza avviato l’allevamento del Pantice, ovverosia un prodotto dell’incrocio fra pagro e dentice (Dentex dentex x Pagrus major).
Gli individui giovani vivono su fondi molli e su praterie di poseidonie e hanno un’attitudine gregaria, gli adulti invece sono più solitari ed hanno un’attitudine bentopelagica, prediligendo fondali rocciosi compresi fra i 15 ed i 50 metri, mentre durante l’inverno si mantengono su batimetriche maggiori, raggiungendo anche i 200 metri di profondità. 
Il dentice può raggiungere una lunghezza massima di 100 cm., per un peso di oltre 14 chili ma la media in genere si attesta fra i 30 ed i 50 cm.
In letteratura scientifica è presente inoltre una segnalazione a Corfù negli anni ’60 di un esemplare pescato del peso di ben 42 chili per 160 cm. di lunghezza, purtroppo non documentata.
Attraverso alcuni studi microscopici sugli otoliti è stato possibile elaborare delle curve di crescita e quindi stabilire l’età dei pesci in base alla taglia. Da questo è emerso come un pesce lungo 40 centimetri ha circa 5 anni di vita, mentre uno di 60 ne ha circa 11. I ricercatori, che hanno condotto questo studio alle isole Baleari, sono riusciti stimare l’età di una femmina di 78 cm., che aveva ben 28 anni (Morales-Nin e Moranta, Fisheries Res, 1994).
E’ una specie a sessi separati, in cui comunque rimane una percentuale (minima) di individui ermafroditi, carattere invece tipico di altri sparidi minori come i saraghi. Alcuni studi effettuati su esemplari in cattività ha documentato come la differenziazione sessuale avvenga fra i 5 ed i 12 mesi di età, mentre raggiungono la maturità sessuale e quindi la capacità di riprodursi a circa 35-40 cm. per i maschi e 40-55 cm. per le femmine. La riproduzione è condizionata fortemente dalle temperature medie del luogo e del fotoperiodo, ed avviene generalmente da aprile a giugno, con un picco, presso le nostre coste, nel mese di maggio, periodo in cui maggiormente lo si può ritrovare sottocosta.

testo e foto Antonio Varcasia

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