
Questa foto mi riporta sulla laguna di Orbetello con il team Duel per testare alcune hard lures nello spinning alla spigola con i loro pro staff giapponesi tra cui il testimonial di punta della nota azienda di artificiali.
Dell’orgoglio e testardaggine tipici giapponesi abbiamo esempi in ogni campo. Pensiamo al loro senso del dovere portato alle estreme conseguenze come accadde, ad esempio, durante la II Guerra Mondiale in vista della disfatta nipponica con le migliaia di suicidi di massa. Questa loro forma mentale a volte ci sorprende al punto da provocare spesso delle situazioni che rasentano l’imbarazzo, e questo può capitare anche trovandosi a pesca con loro a bordo di un fisherman in qualche angolo più o meno sperduto del pianeta.
Ho ormai una certa esperienza di jap in trasferta da noi e quindi so bene come affrontare certe situazioni…
Ma non tutti sono abituati a trattare con loro e, a pesca di spigole, quella volta rischiammo l’incidente diplomatico.
La guida toscana locale, più esperta e scafata, cominciò da subito ad inanellare un’impressionante serie di catture con delle esche da top water mentre il pro staff jap era ancora rimasto a zero!
Ignorando i miei avvertimenti la guida, pensando di far bene, all’ennesima allamata di una bella spigola porse malauguratamente la canna al jap, anche perché c’era la necessità di girare un piccolo video. Nel giro di pochi secondi si scatenò nello spazio ristretto della barca, un vero inferno ed il pro staff Duel, da gentile e sorridente, si trasformò in quell’ufficiale giapponese, il colonnello Saito, avversario contrapposto ad Alec Guinnes nel notissimo film “Il ponte sul fiume Kwai”.
Strepiti ed urla sottolinearono tutta la sua rabbia per la pesante offesa subita. Per evitare il peggio mi intromisi, tentando di spiegare che il gesto non voleva essere offensivo e forse, anche convinto dai miei 120 kg., il jap si calmò…
Consigliai alla guida di riporre la canna da una parte, io stesso ben conoscendo lo spirito dei samurai del sol levante avevo del resto evitato accuratamente di pescare. La situazione così si sbloccò: il jap finalmente prese la sua bella spigola e finimmo la serata a tarallucci e vino nel vicino ristorante della cooperativa pescatori sulla laguna.
Testo e foto di Alfio Elio Quattrocchi