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FISHING – PRIMI PASSI DEL JIGGING

Un dentice pescato agli albori della pesca a jigging in Italia: esche artificiali importate dagli USA e tanto scetticismo.
Agli albori del jigging in Italia: bellissimo dentice

Ecco un’immagine che testimonia una delle prime uscite a jigging in Italia. Dobbiamo scomodare Seneca per riandare alla storia di questa foto, visto che la memoria è sempre più corta in coloro che ne hanno tratto benefici (“Memoria beneficiorum fragilis”).
Così eccoci a qualche anno fa, sulla famosa Ciabatta, una secca al largo di Livorno, a provare per la prima volta, in continente per me che venivo dalla Sardegna, quegli aggeggini metallici con l’octopus di gomma chiamati inchiku, che mi ero portato in aereo assieme a canne e mulinelli rotanti. Eravamo all’inizio della rivoluzione del jigging: pensate che quelli in foto, acquistati su Internet, saranno importati in Italia solo qualche anno dopo, tra scetticismo e incredulità.
Il “Nibbio” era tra i più dubbiosi su questa tecnica e destino volle che fu proprio lui il fisherman cui toccò l’esperienza di avvertire l’attacco del dentice sul fondo. A dire proprio tutta la verità, il dentice, dopo l’attacco all’inchiku, si stava portando via diversi metri di filo per via della frizione del Lucanus troppo aperta, tanto che fui costretto ad intervenire con un paio di giri della ghiera a stella per ristabilire un contatto più concreto.
Il resto, giusto per ricordare, è tutto nell’immagine e non servono davvero altre parole…

testo e foto Alfio E. Quattrocchi

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% Commenti (6)

Alfio… ma mica ce lo avevi detto che era la “prima volta”.
Comunque, aggiungo un piccolo ricordo al racconto. Quel dentice è stato preso scarrocciando in mezzo a tantissime barche che pescavano a tanute con il mitico calamaro battuto. Di sopracciglia alzate a vedere gli strani movimenti che facevamo, ce ne era stato più d’una, quasi altrettante delle bocche aperte dallo stupore di quando venne tirato su il dentice della fotografia….la tempistica fu eccezionale…

Assolutamente no, Alfio! Il resto non è tutto in quell’immagine. Da quella (bella) immagine manca totalmente una cosa determinante relativa a quella giornata…

…ah ecco…mi dimenticavo di dirvi che eravamo a bordo di un AL 30…quello di Curzio per l’appunto…e visto che ci siamo raccontiamo anche di quando mi sono messo a poppa per preparare le 4 canne da inchiku e poco fuori la marina appena dato un po più di gas mi sono trovato appeso a mò di “bandiera” fiammeggiante al tientibene del sedile…altro che 40 ruggenti…

Tutto vero… e comunque era inevitabile che lo catturassi io… ero decisamente il più bello in barca… Se guardate attentamente la foto, specie l’occhio del dentice… il mascara dato di fresco… era chiaramente una femmina… che dire di più. Una parolina sull’AL: spettacolo… otto persone che pescavano insieme in quella bellissima occasione e nonostante qualche novellino (Zab e KURT) neanche un “ci siamo presi”. ICAB

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