
Gli occhioni (Pagellus bogaraveo) sono una specie frequente nel mediterraneo, limitata tuttavia al bacino occidentale (Tirreno) mentre è abbastanza rara nell’Adriatico.
L’occhione può raggiungere una lunghezza massima di 70 centimetri per un peso di circa 4 kg, anche se sono diverse le catture che documentano che questo pesce può tranquillamente superare i cinque chili quando non sottoposto ad una eccessiva pressione di pesca.
Può vivere fino a 15 anni ed è una specie ermafrodita proterandrica, in quanto nasce maschio e diventa femmina a 20-30 centimetri di lunghezza. E’ un pesce gregario che ama sostare in copiosi banchi nelle vicinanze del fondo, a profondità piuttosto cospicue, dai 150 agi 600 metri e oltre.
Lo si insidia a bolentino sia convenzionale che di profondità, in quest’ultimo caso con l’aiuto di mulinelli elettrici. Come esca potremo utilizzare numerose opzioni, tutte più o meno valide, anche se la sardina fresca ha sicuramente una marcia in più. La sardina deve essere legata all’amo con del filo elastico per consentirle una maggiore tenuta e di essere meno attaccabile dai piccoli pesci che sempre disturbano l’azione di pesca sul fondo. Possiamo utilizzare, in mancanza di sardine, anche tranci di calamaro, di seppia, o di polpo.
In fase di pesca, bisogna sempre tenere sotto controllo (in modo assolutamente rigoroso) l’esatto posizionamento della barca sullo hotspot prescelto: infatti, questa è una tecnica che sotto questo punto di vista consente un margine di errore di soli pochi metri.
testo e foto Antonio Varcasia
è possibile trovarle nel tirreno calabrese grazie
Ciao Antonio, certo che si, dai 130mt in giù in genere su fondali prevalentemente rocciosi.
Un saluto
A