
Trainare esche vive o morte in pochi metri d’acqua è sempre stata una delle grandi passioni degli amanti della traina con esce naturali. Negli ultimi dieci anni un voracissimo predatore si è diffuso lungo tutte le coste italiane: la leccia. Questo carangide, parente stretto della ricciola, fino a qualche tempo fa si pescava praticamente solo in alcuni spot ben precisi, limitrofi a grandi strutture portuali. Negli ultimi anni le sua abitudini sono cambiate e, dalla primavera all’autunno inoltrato, accosta anche in pochi metri d’acqua, prevalentemente in prossimità delle foci dei fiumi. La sua presenza è segnalata lungo tutte le nostre coste, fino all’alto e medio Adriatico, dove un tempo era totalmente sconosciuto. Carangide veloce e potente, spesso lo si trova oggi alle foci dei fiumi intento a cibarsi di piccoli pesci ma soprattutto costantemente in caccia di grossi cefali, sue prede per eccellenza.
La leccia non vive però costantemente in prossimità delle foci, ma vi si reca spesso ed in momenti alterni, con rapide e fugaci apparizioni, che creano scompiglio sulla superficie dell’acqua.
Nella sua azione di caccia a cefali ed aguglie, la leccia spesso spinge le sue prede in superficie facendole saltare impazzite e smuovendo vistosamente l’acqua.
I segni evidenti delle lecce in caccia, non sono però determinanti ai fini della traina col vivo, in quanto spesso questi pesci si mettono fermi, in corrente a mezz’acqua, pronti ad attaccare eventuali prede. Invisibili dalla superficie, ma pronti a scatenarsi sulle nostre esche.
testo e foto Riccardo Fanelli
Credo sia giusto parlare anche della pesca con gli artificiali di questo bellissimo pesce.
Per mia esperienza ne ho prese alcune trainando, sempre in maniera molto lenta, artificiali di tipo shad che nuotano anche andando piano. Si possono trainare col piombo gurdiano oppure liberi o poco piombati. Una pesca iniziata per passare il tempo mentre facevo il vivo, finita per essere continuità.
Consigliata, pratica, divertente e poco impegnativa.
Bella l’idea dello shaddone, dovrebbe lavorare anche a velocità da “motore principale” no? Intorno ai 2 nodi? Personalmente la traina col vivo mi è sconosciuta, ma di anno in anno mi prometto di provarci dato che vicino casa ho degli spot interessanti. Chi sa che il 2015 non sia l’anno buono!!
Ciao Leo,
io motore ausiliario non ho…..
Lo shad nuota tranquillamente a 2 nodi ma anche meno alle volte. Io ho aggiunto solo una piccola modifica: ho legato alcune piumette bianche sull’ancoretta finale che sembra così la coda di un pesce.
Ti assicuro che fa un bel effetto: lo shad nuota col posteriore alzato con scodate molto accentuate.
io ne ho prese diverse tutte con il vivo, aguglie e sugarelli, ma quest’anno mentre faccio il vivo provo anch’io con l’artificiale. Grande Boni