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FISHING – I PICCOLI INNESCHI

Capita spesso di non avere a bordo dei nostri fisherman esche vive di buone dimensioni e doversi accontentare di piccoli pesci. Non di rado però, sono proprio queste esche ad essere maggiormente gradite da predatori come il dentice che, per sua natura, se ne nutre abitualmente.
Il problema principale di questi pesci è l’innesco. Generalmente si tenderebbe ad innescarli con un solo amo, ma se il dentice mangia a metà corpo, come è solito fare, ci sono buone possibilità di tirare su solo un brandello morsicato. Per ovviare a ciò, è indispensabile l’uso di due ami molto leggeri e di sezione sottile per evitare di danneggiare eccessivamente i nostri pescetti. Il trainante va inserito dal basso verso l’alto trafiggendo sia la mandibola che la mascella, facendo bene attenzione ai pesci che hanno la bocca morbida ed inserendo l’amo in una parte dura della testa, senza toccare il cervello. Molti innescano inserendo l’amo nelle fessure nasali o soltanto nella parte superiore della bocca: se da una parte è vero che il pesciolino così ha più vitalità, dall’altra c’è il rischio che, venendo trascinato forzatamente, apra la bocca ricevendo troppa acqua ed affogando.
Il secondo amo deve essere inserito sotto pelle, nella parte inferiore del pesce, in modo da appesantirlo verso il basso e stabilizzandolo nel nuoto.
Parlando di piccole esche bisogna comunque considerare che quanto più piccole e delicata sono, tanto meno durano vive in traina.

testo e foto Riccardo Fanelli

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% Commenti (2)

C.A. del Gent.mo Sig.Riccardo Fanelli:
Leggo con sommo piacere il suo articolo rivolto all’insidia del dentex con l’ausilio dell’esca viva di piccola taglia e Le confesso che il suo articolo non si distanzia affatto dalla realta’, ma Le vorrei fare una domanda ovvero: Quando inneschiamo un sugarello Lei crede che inserendo l’amo trainante nella fessura nasale il piccolo pesce possa “affogarsi” d’acqua essendo trainato? Dal momento in cui la traina con esca viva e’ la mia tecnica di pesca preferita ed e’ quella che mi ha dato enormi soddisfazioni, tecnica con la quale ho usato svariate tipologie di esche vive dalle piu’ conosciute a quelle meno impensabili e l’assetto pescante prevede una velocita’ nell’ordine del nodo, se trainiamo a fondo prevalentemente alla ricerca del dentuto pesce e al massimo a due nodi se la ricerca e’ la ricciola, a tal proposito non penso che un pesce che abitualmente vive in tutte le fasce d’acqua abbia problemi ad essere trainato con un piercing al naso, anzi per quelle che sono le mie esperienze la povera malcapitata esca passa prima a vita migliore se l’amo trainante gli serra la bocca. Mi scusi se mi permetto di farLe questa precisazione ma l’intento è quello di migliorare al massimo l’informazione e condividere le mie esperienze vissute sul campo per anni e anni di salsedine a tutti gli utenti. La ringrazio per l’attenzione e con stima La saluto.
Anaclerio Gianluca

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