
La livrea del dentice è abbastanza comune tra i pesci mediterranei, nonostante questo gli conferisca un aspetto minaccioso ed imponente come ben sanno i fisherman che si dedicano al “dentone” pescando a traina col vivo o a inchiku. Il dorso grigio scuro tendente al blu, con i fianchi che sfumano sull’argento fino al bianco del ventre: sono i colori che servono per mimetizzarsi sulle secche scure dei nostri mari.
Talvolta, in età giovanile, il dorso può presentare piccoli punti scuri, ma è in età adulta che la livrea può assumere tonalità inaspettate. E’ durante la stagione degli amori che subisce una vera e propria intensificazione dei colori, forse per rendersi più attraente nei confronti dell’altro sesso. In questo periodo il dorso si schiarisce, e testa e parte bassa degli opercoli branchiali assumono una forte tonalità dorata. Queste variazioni cromatiche avvengono soltanto negli esemplari adulti e quanto più grande è il dentice tanto più evidenti e marcati sono i colori.
In relazione alle sue abitudini migratorie, possiamo suddividere i dentici in stanziali e nomadi. I primi in genere si trovano nelle ampie zone rocciose prive di predatori antagonisti e si spostano da un punto all’altro della stessa area a seconda delle correnti, della temperatura dell’acqua e della mangianza. Conducono una vita abbastanza sedentaria, sempre vicinissimi al fondo, spesso s’intanano. Morfologicamente sono corti e tozzi e non crescono eccessivamente.
Spesso stazionano su ampie praterie di posidonia assumendo una colorazione con bande verticali più scure, facilmente riconoscibili, che lo rendono mimetico sulle alghe.
La seconda tipologia di dentice è più propensa alle migrazioni e spesso affronta anche grandi spostamenti per trovare l’area migliore per la sua esistenza. Vive vicino al fondo, ma per spostarsi e per cacciare, si porta a mezz’acqua. Questo comportamento gli conferisce una colorazione bellissima, caratterizzata da un dorso blu elettrico che termina con una netta linea di demarcazione con l’argento dei fianchi. Questi pesci sono molto allungati e raggiungono dimensioni maggiori.
C’è poi da citare un’altra variante, molto rara e particolare. Si tratta di esemplari che, per scelta o per esigenza, si sono stabiliti ad alte profondità. Il dentice non di rado si porta su secche e relitti anche oltre i 100 metri, ma si tratta generalmente di episodi momentanei.
Nei rari casi in cui il trasferimento diventa permanente, vivendo in condizioni di bassissima luce, il dentice assume una colorazione scurissima, a volte vicina al nero.
testo e foto Riccardo Fanelli