
Molto spesso siamo portati a pensare che ad alte profondità i pesci non vedano nulla, ma siano guidati da altri sensi.
Poi, casualmente, ci troviamo a pescare a bolentino di profondità sia di giorno che di notte sulla stessa posta e notiamo una differenza notevole di comportamento delle prede tra quando in superficie c’è luce e quando calano le tenebre.
Viene dunque da supporre (quantomeno per via empirica) che i pesci abbiano in realtà sviluppato una vista acutissima, che gli consente di sfruttare la pochissima luce a loro disposizione alle profondità a cui vivono.
testo e foto Riccardo Fanelli
Sono profondamente in disaccordo quando si afferma che alle grosse profondità la visibilità dei pesci è scarsa: cernie, occhialino, scorfani, spinaroli, merluzzi hanno occhi e che occhi! Se un organo di senso è presente in un essere vivente è perché viene utilizzato!
vorrei saperne di più sull’occhione: qual è l’esca preferita?