
Taranto, 27-29 settembre 2012: finale Campionati Italiani Traina d’Altura, AL CUSTOM c’è.
E c’è con due fisherman e tre team.
Porteranno il nostro logo ben due equipaggi dello Strike Fishing Club di Viterbo: il primo composto da Simone Papagno, Massimiliano Archemen, Antonio Bernardini e Vittorio Termini e il secondo da Riccardo Fanelli, Francesco Coppari, Giacomo Bot e Alessandro De Marchi. E per fare da skipper a quest’ultimo equipaggio si muoverà dal porto di Reggio Calabria Massimo Canale con il suo AL30 Dalù.
Un fisherman abituato agli appuntamenti importanti: già protagonista, sempre con Massimo in veste di skipper ma con a bordo il team guidato dal recordman mondiale Luca “Zabombo” Cavagnaro, alle finali del Campionato Italiano Drifting 2011 svoltesi a Badolato (CZ), quest’anno l’AL30 è stato presente anche allo Swordfish Week di Ponza (dopo una bella traversata non-stop da Reggio Calabria) dove ha ospitato Abie Raymond, il mate del mitico Smith Bouncer, il più grande esperto al mondo nella pesca degli spada.
Sempre dal Lazio arriva il terzo equipaggio AL Custom: gli uomini del Tuna Club Sabaudia che hanno conquistato la finale sono Vincenzo Marino, Paolo Vessella, Massimo Scarpati e Marco Alessandrini, armatore e skipper dell’AL25 Idefix.
Ancora un fisherman spesso presente ai grandi appuntamenti e che ha un valore aggiunto: nasce proprio con Idefix il mito della grande capacità degli AL Custom di navigare in un mare proibito ai più. Fa da sfondo all’impresa la finale de Campionato Italiano di Traina d’Altura di Imperia del 2009: il mare rinforza e costringe i giudici a sospendere la gara per condizioni pericolose e molti equipaggi a rientrare facendo rotta sul porto di San Remo per evitare quelle onde di prua. Due AL 25 (proprio Idefix e il Blue Game di Cristiano Lagostena) e un AL30 (l’Africa di Giancarlo Bonaldo) alzano i giri dei motori e rientrano nel porto di Imperia letteralmente volando sulle onde e lasciando tutti a bocca aperta.
Barche rodate ed equipaggi di grandissima esperienza: dateci dentro ragazzi!
…..”il mare rinforza e costringe i giudici a sospendere la gara per condizioni pericolose e molti equipaggi a rientrare facendo rotta sul porto di San Remo per evitare quelle onde di prua. Due AL 25 (proprio Idefix e il Blue Game di Cristiano Lagostena) e un AL30 (l’Africa di Giancarlo Bonaldo) alzano i giri dei motori e rientrano nel porto di Imperia letteralmente volando sulle onde e lasciando tutti a bocca aperta.”
Nonostante siano passati tre anni, leggendo il post di Andrea, mi ritornano i brividi lungo la schiena…non dimenticherò mai l’ espressioni stupite del mio equipaggio giudice compreso, quando ritirate le canne e puntato la prua su Imperia riuscivo a tenere una velocità media di 16 nodi !!!
…A Ricca, ricordi ?
Ciao a tutti, e complimenti per l’impresa di tre anni fa.
Ci date qualche dato meteo di quel giorno:intensità e tipo di vento, altezza delle onde? così, tanto per farci un’idea piu precisa della situazione…
Da parte mia una domenica sono uscito d’azzardo ma, come ben si sa, la passione per il mare non ha freni. Bene, quel giono rientrai con un vento a 30 nodi e pioggia battente: con il mio piccolo ma grande AL21 feci rotto dritta su Pesaro a 10 nodi puntando le onde. GRANDE AL!
P.S.in bocca al lupo per la finale!
Ciao Gianluca,
se non ricordo male il vento era Grecale, soffiava intorno ai 25 nodi con raffiche di oltre 30 . Il mare si alzo’ immediatamente e in meno di due ore avevamo quasi 2 metri d’onda …Pensa che in questo delirio di mare, di vento e di spruzzi ,stavamo tranquillamente a pesca con cinque canne in mare !!!
A un certo punto prendemmo una doppia onda ravvicinata, la prua si infilò letteralmente nella seconda, riversanto a bordo circa 200 lt. d’acqua in solo secondo.
Il giudice di bordo, già molto provato dalla giornata…saldato letteralmente con le mani ai tubi del t.top, brandì il vhf e lanciò il MayDay, che fu immediatamente smentito, sempre tramite radio, dal sottoscritto.
…Durante il rientro, l’equipaggio formato da tre simpatici “romanacci”, non perse nessuna occasione nel commentare ad alta voce ogni onda che incontravamo, mandando letteralmente in paranoia il nostro simpatico giudice di gara…
Cristiano, la tua storia è molto simile alla mia, solo da me era maestrale e pioveva a dirotto a causa di un temporale formatosi nel rientro. In barca viaggiavo con circa 30cm d’acqua e, per dirla tutta, a chiappe molto strette: a bordo di un 21 non era il massimo, ma uno dei pochi a tenere la rotta su casa.
Per l’azione di pesca ci credo e come!!! dal mometo che un AL è a bassissimo rollio, almeno il 21, ma credo che anche il 25 non sia meno, e viaggia poco di scarroccio, per pescare senza problemi.
Confermo, ad Imperia un mare della Madonna, però quattro risate ce le siamo fatte lo stesso… il giudice era andato in paranoia e noi continuavamo ad enfatizzare il mare, il 25 di Cristiano ha retto benissimo, vorrei sapere quanti altri 25 si sarebbero comportati nello stesso modo!!! un abbraccio Cristiano.
Ric