
Canale di Pico – Azzorre – Sono sempre stato dell’opinione che per evocare le intense ed uniche emozioni che la pesca (il Big Game in questo caso) sa regalarci, spesso non serve la rappresentazione grandguignolesca delle prede esposte sul pozzetto. Chi ha girato almeno un pochino per gli oceani inseguendo questa malsana passione mi capirà.
Questa immagine, scattata nel canale tra Fajal e Pico, di cui si vede benissimo l’incombente vulcano (2362 mt), è per me l’espressione più sintetica del Big Game alle Azzorre: più di cento marlin o rostrati al leader e sottobordo. C’è l’ambiente riconoscibilissimo con la sagoma del gigante do Pico avvolto dalle nubi perenni, c’è l’orario tardo di un tramonto che si avvicina con i suoi colori infuocati ed una luna chiara che occhieggia nell’angolo destro in alto. Poi, in questo quadro, c’è la piccolissima sagoma di un fisherman. Non se ne riconosce il nome e per questo ve lo dico io: si trattava di Double Header oggi ribattezzato Doix Peixes. Una barca leggendaria sulla quale Leo Cloosterman, asso dell’aviazione nella prima guerra mondiale, riuscì ad ottenere i più prestigiosi record mondiali sui rostrati, molti tuttora imbattuti. Da parte mia scattai la foto a bordo dello Shangai, altra barca leggendaria del compianto Capt. “Jo”, mentre rientravamo da una battuta al marlin sul Condor Bank.
E a questo punto converrete con me quando dico che non c’è proprio bisogno di aggiungere altro.
Testo e foto Alfio Quattrocchi
Ci sono stato in quei posti stupendi per un campionato del mondo di biggame, e devo dire che le immagini di quando esci e quando rientri nel porto ti rimangono per sempre nel cuore……..
Concordo pienamente con Alfio, non esiste pesce in bellavista che tenga, quando si osservano foto come queste…